
Responsabilità del debitore nel sovraindebitamento: colpa grave, frode o malafede
Nel sistema delle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, introdotto e riformato dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), uno dei principi cardine è quello della meritevolezza del debitore. Questo principio mira a distinguere il debitore “incolpevole” da colui che ha determinato o aggravato la propria situazione debitoria con comportamenti riconducibili a colpa grave, frode o malafede”.
Queste tre espressioni rappresentano diverse sfumature di responsabilità che, se accertate, possono compromettere l’accesso alle procedure di sovraindebitamento o l’ottenimento dell’esdebitazione (cioè la liberazione dai debiti residui).
Vediamole nel dettaglio:
🔹 Colpa grave
La colpa grave si verifica quando il debitore ha assunto comportamenti manifestamente imprudenti, negligenti o avventati, tali da determinare o aggravare l’indebitamento in modo evitabile. Si tratta di situazioni in cui l’errore o la leggerezza sono così evidenti da risultare inescusabili.
Esempi tipici:
- Contrarre nuovi debiti pur sapendo di non poter far fronte a quelli già esistenti;
- Mancanza totale di pianificazione finanziaria, con spese eccessive rispetto al reddito disponibile;
- Inerzia ingiustificata nell’adottare misure correttive per tempo.
🔹 Frode
La frode implica un comportamento attivo e doloso, volto a ingannare i creditori o a ottenere credito in modo illecito. A differenza della colpa grave, qui il debitore agisce con consapevolezza e volontà di trarre in inganno.
Esempi tipici:
- Presentare documentazione falsa per ottenere prestiti;
- Nascondere beni al fine di sottrarli alla garanzia dei creditori;
- Simulare vendite o donazioni per ridurre artificialmente il proprio patrimonio.
🔹 Malafede
La malafede rappresenta una forma più sottile ma comunque cosciente e intenzionale di scorrettezza, anche se non sempre configurabile come frode. Il debitore agisce con disonestà o scorrettezza, pur senza arrivare alla truffa vera e propria.
Esempi tipici:
- Omettere consapevolmente informazioni rilevanti nella domanda di accesso alla procedura;
- Tentare di eludere i controlli degli organismi di composizione della crisi;
- Simulare situazioni di bisogno non veritiere.
Le conseguenze nel procedimento
Il riscontro di colpa grave, frode o malafede ha effetti molto concreti:
- Inammissibilità delle procedure: il debitore può vedersi negato l’accesso a strumenti come il concordato minore o il piano di ristrutturazione del consumatore.
- Revoca dell’esdebitazione: anche qualora la procedura venga ammessa, la successiva scoperta di comportamenti in malafede può condurre alla revoca del beneficio.
- Responsabilità penale: nei casi più gravi, come nella frode documentale, si possono configurare veri e propri reati.
Conclusione
Il sistema del sovraindebitamento si fonda sulla fiducia nei confronti del debitore meritevole: colui che si trova in difficoltà economica non per dolo o grave negligenza, ma per ragioni esterne o comunque non imputabili a una gestione consapevolmente scorretta.
Pertanto, chi intende accedere a una procedura di composizione della crisi deve dimostrare non solo la propria condizione economica oggettiva, ma anche un atteggiamento leale, trasparente e collaborativo, esente da gravi responsabilità pregresse.