
Il Concordato Minore: cos’è e chi può accedervi
Con l’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), è stata introdotta una nuova procedura pensata specificamente per imprenditori, professionisti e piccoli imprenditori in difficoltà economica: il concordato minore. Si tratta di uno strumento semplificato e meno costoso rispetto al concordato preventivo “tradizionale”, che mira alla composizione negoziata della crisi e alla soddisfazione, almeno parziale, dei creditori.
Chi può accedere al concordato minore?
Il concordato minore è rivolto a soggetti non fallibili, cioè non assoggettabili alle procedure concorsuali ordinarie, e che rientrano in specifici requisiti previsti dalla legge. In particolare, possono accedere:
- Imprenditori sotto soglia
Coloro che non superano almeno due dei seguenti limiti nei tre esercizi precedenti:- 300.000 euro di attivo;
- 200.000 euro di ricavi lordi;
- 500.000 euro di ammontare dei debiti, anche non scaduti.
- Professionisti, lavoratori autonomi e ditte individuali
Anche se non iscritti come imprese, ma che svolgono attività economiche in forma individuale. - Soci illimitatamente responsabili di società in crisi
Possono presentare domanda individualmente per definire la propria posizione debitoria.
I consumatori non possono accedere a tale procedura, ma possono ricorrere alla procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore, anch’essa prevista dal Codice della Crisi.
A cosa serve il concordato minore?
Attraverso questa procedura il debitore può proporre un piano per:
- Proseguire l’attività d’impresa, se sostenibile, o
- Liquidare i beni, se l’intento è estinguere i debiti in maniera ordinata.
In entrambi i casi, è necessario garantire ai creditori un ritorno economico maggiore rispetto all’alternativa della liquidatoria.
Come funziona, in sintesi?
- Domanda presso l’O.C.C. (Organismo di Composizione della Crisi)
Il debitore presenta l’istanza con l’assistenza di un professionista o direttamente all’organismo territoriale. - Nomina del gestore della crisi
Viene individuato un esperto che affianca il debitore nella redazione del piano. - Deposito del piano e della proposta al tribunale
Con documentazione completa della situazione patrimoniale, reddituale e debitoria. - Omologazione da parte del tribunale
Dopo l’approvazione dei creditori, se viene raggiunta la maggioranza richiesta.
Vantaggi del concordato minore
- Accesso facilitato per piccoli imprenditori;
- Maggior flessibilità nella proposta;
- Costi contenuti rispetto al concordato ordinario;
- Evita la liquidazione giudiziale;
- Possibilità di mantenere l’attività in vita, se sostenibile.
In conclusione
Il concordato minore rappresenta una valida alternativa per chi, pur in difficoltà economica, vuole gestire in modo trasparente e responsabile la propria situazione debitoria, cercando un accordo sostenibile con i creditori. È uno strumento che valorizza la buona fede del debitore e mira alla seconda chance, in linea con i principi dell’Unione Europea in materia di insolvenza.