Atti in frode: apertura procedura liquidazione controllata
Frode
Liquidazione controllata | Sovraindebitamento

Atti in frode: apertura procedura liquidazione controllata

Il compimento di atti di frode in funzione dell’apertura della liquidazione controllata non può avere infatti rilevanza, posto che in ogni caso il debitore, mettendo a disposizione tutti i suoi beni per la liquidazione concorsuale, non fa altro che attuare una “resa senza condizioni”, cosicché perché mai si dovrebbe impedirgli di arrendersi se egli cede tutti i suoi beni ai creditori?

L’unico motivo di impedirglielo potrebbe avere riguardo alla futura eventuale esdebitazione, che potrebbe essergli perciò negata, ma allora avrebbe concretamente senso valutare in concreto l’assenza di meritevolezza nel momento in cui il Tribunale dovrà decidere se esdebitarlo o meno, e intanto si può procedere con la liquidazione concorsuale a beneficio di tutti i creditori e, in definitiva, nell’interesse (di natura pubblicistica) alla regolazione concorsuale del debito.

Proprio facendo tali considerazioni si ritiene che il Legislatore abbia eliminato dall’art. 270 CdC la necessità per il giudice di verificare preventivamente l’assenza di atti di frode in funzione dell’apertura della liquidazione controllata, come non è mai stato necessario, peraltro, né per la dichiarazione di fallimento, né per l’apertura della nuova liquidazione giudiziale.