Gestire una situazione di sovraindebitamento o crisi d’impresa non è mai semplice. Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) ha introdotto strumenti pensati per favorire la prevenzione e il risanamento, ma molti imprenditori e privati commettono errori che rischiano di aggravare la situazione.
Ecco gli errori più comuni da evitare per affrontare la crisi in modo strategico.
- Ignorare i segnali della crisi
La crisi raramente esplode all’improvviso: ci sono indicatori precisi come cali di liquidità, ritardi nei pagamenti e difficoltà nel reperire credito.
Il CCII ha introdotto strumenti di monitoraggio e l’obbligo di segnalazione interna ed esterna, proprio per favorire un intervento tempestivo.
- Rimandare troppo a lungo l’intervento
Il fattore tempo è cruciale: più si aspetta, meno strumenti restano disponibili.
Grazie alla composizione negoziata della crisi, è possibile avviare trattative protette con i creditori e trovare una soluzione prima che la situazione diventi irreversibile.
- Accendere nuovi debiti per coprire quelli vecchi
Uno degli errori più gravi è ricorrere a finanziamenti aggiuntivi per pagare debiti già scaduti.
Questo comportamento può peggiorare la posizione patrimoniale e aumentare il rischio di azioni esecutive.
Il CCII invece prevede accordi di ristrutturazione e piani sostenibili che permettono di ridurre o dilazionare i debiti in modo legale.
- Non rivolgersi a professionisti qualificati
Affrontare la crisi da soli è rischioso.
Gli Organismi di Composizione della Crisi (OCC) e gli esperti indipendenti nominati dal tribunale offrono supporto nella redazione di piani di risanamento e nelle trattative con i creditori.
- Trascurare il piano di ristrutturazione
Un piano credibile e ben documentato è essenziale per ottenere l’approvazione dei creditori e del tribunale.
È importante valutare scenari realistici, individuare eventuali asset cedibili e prevedere strategie di rinegoziazione.
- Confondere la crisi d’impresa con l’insolvenza definitiva
Crisi non significa necessariamente fallimento.
Il CCII favorisce l’adozione di soluzioni di risanamento che consentono all’impresa di continuare a operare, preservando posti di lavoro e valore economico.
- Non conoscere gli strumenti di esdebitazione per i privati
Non solo le imprese possono beneficiare delle procedure del CCII: anche i privati in stato di sovraindebitamento possono accedere al piano del consumatore o alla liquidazione controllata, ottenendo una vera e propria “seconda possibilità”.
Conclusioni: affrontare la crisi in modo consapevole
Il sovraindebitamento e la crisi d’impresa non sono una condanna definitiva.
Con gli strumenti previsti dal CCII e l’aiuto di professionisti esperti è possibile ristrutturare il debito e ripartire.