da Natascia Bombardini | Nov 30, 2024 | Liquidazione controllata, Sovraindebitamento
L’interpretazione letterale dell’art. 268 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) consente di risolvere la tematica sulla possibilità o meno dell’ammissione alla procedura di liquidazione controllata in assenza di beni, anche futuri. Dall’articolo si evince la mancata possibilità di accedere a tale procedura senza beni liquidabili, poiché è previsto esplicitamente che il sovraindebitato possa richiedere la liquidazione “dei suoi beni”, siano essi presenti o futuri, ma comunque esistenti.
Ne consegue che non sarà possibile chiedere l’accesso alla procedura di liquidazione controllata in assenza di beni attuali e/o futuri, ma occorrerà richiedere di avvalersi dello strumento dell’esdebitazione dell’incapiente, messo a disposizione proprio per quei soggetti sovraindebitati che non hanno la disponibilità di un patrimonio liquidabile.
Tale interpretazione rispetta anche il principio generale dell’economicità della procedura, dal momento che appare inutile ed antieconomico aprire una procedura di liquidazione controllata, essendo già a conoscenza che non sono presenti beni da liquidare, in considerazione dei costi relativi a tale procedura.
Leggi altri articoli sul tema al seguente link https://www.sovraindebitamentoecrisidimpresa.it/inammissibile-la-liquidazione-controllata-se-il-debitore-e-titolare-solo-di-pensione-inferiore-a-mille-euro/
da Natascia Bombardini | Nov 29, 2024 | Liquidazione controllata, Sovraindebitamento
Gli articoli 38, comma 1, e 73 e 83 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) non hanno previsto tra i soggetti legittimati a richiedere la liquidazione controllata del debitore il Pubblico Ministero. Tale previsione normativa non può essere considerata come una lacuna da colmare o un errore di coordinamento, ma come una decisione del legislatore volta a consentire al Pubblico Ministero di avviare l’iniziativa presso il tribunale concorsuale allo scopo di eliminare dal mercato un’impresa che può portare gravi danni al funzionamento corretto dell’economia, previo superamento delle soglie dimensionali.
La stessa motivazione si applica anche alla disciplina speciale sulle start-up, considerate come imprese minori alle quali applicare la normativa favore, anche se limitata al periodo di tempo stabilito dall’articolo 25, comma 2, del Decreto Legge 179/2012.
da Natascia Bombardini | Nov 23, 2024 | Crisi d'impresa, Sovraindebitamento
È possibile estendere al concordato semplificato l’applicazione delle misure protettive e cautelari del patrimonio del debitore, anche se l’art. 54, comma 1, del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) non lo prevede esplicitamente tra le procedure in cui si possono applicare.
Infatti, poiché il concordato semplificato rientra tra gli strumenti di gestione della crisi, come stabilito dall’art. 2, lettera m-bis, CCII, la giurisprudenza di merito ha osservato che è applicabile il procedimento unificato disciplinato dall’art. 40 CCII e, dato il riferimento alla “domanda di cui all’articolo 40” nell’art. 54, comma 2, CCII viene applicato anche al concordato semplificato.
da Natascia Bombardini | Nov 22, 2024 | Ristrutturazione dei debiti del consumatore, Sovraindebitamento
Non può essere accettata la proposta di ristrutturazione dei debiti presentata dal debitore se i debiti non sono esclusivamente di natura consumeristica, così come previsto dall’articolo 2, lettera e) del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), che riprende la definizione del Codice del Consumo, definendo il consumatore come colui che “agisce” nel presente in tale qualità.
Conseguentemente, il debitore può beneficiare di uno dei mezzi riservati al consumatore (ad esempio il piano di ristrutturazione dei debiti previsto dall’articolo 67 del CCII) solo se tutti i debiti sono documentati come di natura consumeristica. Al contrario se i debiti hanno natura diversa tale opzione gli è preclusa.
La giustificazione di tale restrizione risiede nella specialità dell’istituto che contempla un percorso, anche procedurale, considerevolmente semplificato per i consumatori.
da Natascia Bombardini | Nov 16, 2024 | Senza categoria
L’articolo 67 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) prevede, per la proposta di ristrutturazione dei debiti, la possibilità di includere la riattivazione di un mutuo fondiario, che la banca mutuante aveva precedentemente dichiarato risolto. Il debitore può avanzare tale proposta anche nel caso di esecuzione forzata sul bene ipotecato. Tuttavia, affinché ciò si verifichi, il creditore ipotecario deve acconsentire al reintegro del debitore nel contratto originario, anche implicitamente, attraverso l’applicazione per analogia dell’art 67, comma 5 del CCII, anche in considerazione della libertà di negoziazione stabilita da tale articolo al comma 1.