Nella determinazione del valore di liquidazione, che rappresenta il massimo limite entro cui si applica la regola della convenienza è opportuno considerare anche la possibilità di una liquidazione controllata con la continuazione dell’attività per un periodo di tre anni, mantenendo gli asset aziendali. Questo per non escludere la valutazione dell’opportunità rispetto alla liquidazione dei singoli beni. È plausibile che il debitore possa proseguire l’attività durante una liquidazione controllata, utilizzando parte dei ricavi per soddisfare parzialmente i creditori, mentre il liquidatore monitora l’andamento redditizio dell’impresa, interrompendola se non genera flussi di cassa positivi o comporta ulteriori costi non coperti.

Articoli recenti
-
Determinazione del limite di mantenimento nella liquidazione controllata
-
Applicazione delle misure protettive nella liquidazione controllata
-
Il Concordato Minore: cos’è e chi può accedervi
-
Crediti privilegiati e degradazione a chirografo nel piano di ristrutturazione: un principio generale oltre l’art. 67 CCII
-
Responsabilità del debitore nel sovraindebitamento: colpa grave, frode o malafede
-
L’imprenditore individuale cancellato dal Registro Imprese
-
Obbligo di difesa tecnica
-
Esdebitazione dell’Incapiente: Requisiti e Funzionamento
-
Requisiti per l’accesso alla procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore
-
Pendenza di procedura esecutiva immobiliare e omologazione del piano di ristrutturazione
-
Estinzione del giudizio tributario pendente dopo l’omologazione dell’accordo di ristrutturazione con transazione fiscale
Il pronunciamento giudiziario perde efficacia in tutte le situazioni in cui sono state regolate le questioni fiscali pendenti secondo le disposizioni di legge o in ogni altro...
-
Ristrutturazione del consumatore non ammissibile in presenza di debiti promiscui
La proposta di ristrutturazione dei debiti del consumatore, prevista dall’art. 67 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), è esclusa per un...
-
Ammissione alla procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore
Se il debitore non riveste cariche o poteri di amministrazione nella società può essere qualificabile come consumatore.
-
Crediti privilegiati e degradazione a chirografo nel piano di ristrutturazione: un principio generale oltre l’art. 67 CCII
Anche in assenza di una previsione espressa, il credito privilegiato insoddisfatto va trattato come chirografario: un chiarimento che rafforza la coerenza del sistema...
-
Competenza territoriale
Il concetto di competenza territoriale in materia di procedure concorsuali è definito dall’articolo 26 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, il quale stabilisce che...
-
Accesso al concordato minore per l’imprenditore sotto soglia cancellato dal Registro Imprese
Il correttivo ter non ha modificato il comma 4 del CCII.