Le recenti modifiche al codice della crisi e dell’insolvenza riguardanti l’estensione delle norme antiriciclaggio alle vendite immobiliari coattive si sono dimostrate restrittive. Queste modifiche si sono concentrate principalmente sull’imposizione di obblighi informativi per gli acquirenti, trascurando l’attuazione di controlli sostanziali per individuare transazioni sospette. Questa focalizzazione limitata, in parte dovuta alla natura generica delle disposizioni legislative, riduce il coinvolgimento del giudice e dei professionisti delegati a una mera verifica formale delle dichiarazioni degli acquirenti. Di conseguenza, le nuove disposizioni consentono solo un’applicazione limitata delle norme antiriciclaggio, riducendo le opportunità di monitoraggio delle attività di riciclaggio nelle vendite immobiliari all’interno delle procedure esecutive.

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