Valutazione della condotta del debitore nella procedura di concordato minore
Martello giudice
Crisi d'impresa

Secondo un recentissimo orientamento espresso dalla Suprema Corte, la valutazione del comportamento del debitore riveste un ruolo di primaria importanza nell’ambito delle procedure di sovraindebitamento. In particolare, le cause che hanno determinato la situazione di indebitamento non possono essere ignorate, poiché incidono in modo significativo sulla valutazione della fattibilità del piano proposto, soprattutto in relazione all’affidabilità del soggetto che lo presenta.

La condotta pregressa del debitore deve infatti essere attentamente analizzata per comprendere se il piano proposto sia effettivamente sostenibile e se possa realmente assolvere alla sua funzione causale, ovvero garantire il superamento della crisi finanziaria attraverso soluzioni concrete ed efficaci. Tale valutazione impone inevitabilmente un giudizio di carattere prognostico sulla capacità del proponente di rispettare gli impegni assunti e di eseguire correttamente il piano, considerandone non solo la sostenibilità economica ma anche l’affidabilità personale.

In questo contesto, diviene quindi essenziale esaminare le ragioni alla base della crisi, il comportamento tenuto dal debitore nel tempo e la sua attitudine a gestire le proprie obbligazioni in modo responsabile. Solo attraverso questa analisi approfondita è possibile determinare se il piano meriti di essere approvato e se possa effettivamente costituire uno strumento efficace per il riequilibrio della posizione debitoria del proponente.